Come prima escursione dell'anno non potevamo trovare una giornata
migliore! Siamo appena agli inizi di Maggio e le temperature sono
praticamente estive, quasi trenta gradi a mezzogiorno: la giornata
ideale per fare un'escursione sulle Dolomiti senza preoccuparsi del
tempo e della pioggia. Mete di questo giro sono la cascata Ru Da Assola e la Malga Ciauta!
Partiamo come al solito di prima mattina da Mestre e praticamente arriviamo a Borca di Cadore senza incontrare una macchina per strada. Magari fosse sempre così, specialmente in estate!
Una volta arrivati in centro paese, svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni dei campi sportivi e parcheggiamo la macchina nei pressi della parrocchia SS. Simone e Taddeo.
Da qui iniziamo la nostra escursione, studiata un po' su internet su suggerimento di alcuni blogger, e un po' su qualche libro di escursionismo, che ci porterà subito alla cascata Ru da Assola per poi proseguire fino alla malga Ciauta.
Attraversiamo il ponte sul torrente Boite e troviamo subito un bivio con due indicazioni: a sinistra il sentiero per la cascata e a destra il sentiero CAI n. 476. I due sentieri, come si vede nella piantina corrono paralleli, separati solo dal torrente e si dovrebbero poi unire nei pressi della cascata, cosa che purtroppo non è così.
CASCATA RU DE ASSOLA
Noi prendiamo la mulattiera che va a sinistra e, salendo attraverso il bosco con splendide vedute su Borca e San Vito di Cadore, raggiungiamo dopo circa un'ora la cascata Ru de Assola a quota m. 1100, detta anche del cucchiaio data la sua tipica forma. Qui troviamo dei tavoli per pic nic e delle panchine per ammirare il panorama. Si può anche, con attenzione, avvicinarsi di più alla cascata, avvolti da spruzzi e dal fragore dell'acqua forte come un tuono.
Partiamo come al solito di prima mattina da Mestre e praticamente arriviamo a Borca di Cadore senza incontrare una macchina per strada. Magari fosse sempre così, specialmente in estate!
Una volta arrivati in centro paese, svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni dei campi sportivi e parcheggiamo la macchina nei pressi della parrocchia SS. Simone e Taddeo.
Da qui iniziamo la nostra escursione, studiata un po' su internet su suggerimento di alcuni blogger, e un po' su qualche libro di escursionismo, che ci porterà subito alla cascata Ru da Assola per poi proseguire fino alla malga Ciauta.
Attraversiamo il ponte sul torrente Boite e troviamo subito un bivio con due indicazioni: a sinistra il sentiero per la cascata e a destra il sentiero CAI n. 476. I due sentieri, come si vede nella piantina corrono paralleli, separati solo dal torrente e si dovrebbero poi unire nei pressi della cascata, cosa che purtroppo non è così.
CASCATA RU DE ASSOLA
Noi prendiamo la mulattiera che va a sinistra e, salendo attraverso il bosco con splendide vedute su Borca e San Vito di Cadore, raggiungiamo dopo circa un'ora la cascata Ru de Assola a quota m. 1100, detta anche del cucchiaio data la sua tipica forma. Qui troviamo dei tavoli per pic nic e delle panchine per ammirare il panorama. Si può anche, con attenzione, avvicinarsi di più alla cascata, avvolti da spruzzi e dal fragore dell'acqua forte come un tuono.
Fatte le foto di rito,
cerchiamo le indicazioni per il sentiero N. 476 per raggiungere
l'altra parte del torrente (come descritto da vari siti internet),
ma a nostra sorpresa non ce ne sono. C'è solo un sentiero che
continua sulla sinistra della cascata che decidiamo di prendere
convinti che, prima o poi raggiunga, il tanto sperato sentiero n. 476.
Invece, purtroppo, non è così. Il sentiero si fa molto più ripido fino a farci dubitare che
sia quello giusto e arriviamo alla fine in un vasto prato con uno
chalet privato con una vista incredibile sull'Antelao. Questa si che
è una casa!! Pure Heidi morirebbe di invidia!
Per fortuna questa casa
sperduta nel bosco è abitata e il gentile proprietario ci dice che
siamo fuori itinerario ma ci conforta il fatto che non siamo gli
unici ad essere finiti lì. Anzi ci dice che questo capita spesso.
Per fortuna la nostra escursione non è andata persa; continuando
sempre per il sentiero ormai senza numero, si arriva alla strada
asfaltata che da Vodo di Cadore arriva alla malga Ciauta.
MALGA CIAUTA
Dopo mezz'ora di strada asfaltata vediamo finalmente il primo cartello per la malga. Ovviamente la nostra sfortuna non finisce qui: la malga è chiusa! Visto il periodo, inizi di Maggio, questo me lo potevo immaginare ma quello che dà un po' fastidio è che l'apertura è prevista per la domenica successiva. Peccato!
MALGA CIAUTA
Dopo mezz'ora di strada asfaltata vediamo finalmente il primo cartello per la malga. Ovviamente la nostra sfortuna non finisce qui: la malga è chiusa! Visto il periodo, inizi di Maggio, questo me lo potevo immaginare ma quello che dà un po' fastidio è che l'apertura è prevista per la domenica successiva. Peccato!
La malga comunque sorge
al centro di un'ampia spianata in una splendida posizione panoramica.
Circondata ad est dal Sorapiss, Marmarole, Antelao e ad ovest dal
Pelmo, è costituita dalla “casera” e da un caseificio per la
lavorazione del latte. Oltre ai formaggi di produzione propria, si
possono (quando è aperta) degustare piatti locali della cucina
dell'alto Cadore.
Pranziamo a sacco nelle
panchine esterne della malga e ci gustiamo questo bellissimo
panorama, avvolti da un'incredibile silenzio rotto solo dal vento e
dai suoni della natura.
Per il rientro dobbiamo
seguire il sentiero n. 475. Il problema è che, subito dopo la
malga, non ci sono più segnalazioni. Prendiamo a caso, o meglio ad
intuito, un sentiero che entra nel bosco sperando che sia quello
giusto ma scopriamo che, dopo mezz'ora di cammino, finisce nel
nulla. Ritorniamo quindi alla malga e controlliamo con precisione la
presenza di altri cartelli e troviamo questo:
AHHA Ormai dovrei essere abituato a queste cose in provincia di Belluno, ma ogni volta è una sorpresa! Purtroppo essendo la
malga chiusa e non trovando persone in giro a cui chiedere
informazioni bisogna affidarsi solo alla segnaletica e questa certo non aiuta.
Capiamo quindi qual è il
sentiero giusto da prendere e, dopo circa un'ora abbondante di
discesa nel bosco, arriviamo nell'abitato di Villanova con una splendida vista
sulla Val Boite. Da qui ancora qualche minuto di passeggiata e
arriviamo al parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina.
Vista la bellissima
giornata di sole, prima di andare a casa, prendiamo la macchina e facciamo una breve sosta al lago
Mosigo, vicino a San Vito di Cadore, dove ci fermiamo per un meritato
gelato.
Finisce qui questa
domenica tra le dolomiti bellunesi, baciati dalla fortuna di aver
trovato temperature estive e anche i sentieri giusti per
poter portare a termine l'escursione.
SCHEDA TECNICA
PARTENZA: Ponte di Cancia, Borca di Cadore m. 910
ARRIVO: Malga Ciauta, m. 1552
DISLIVELLO: m 642
Penso che la segnaletica sia stata sistemata, sono salita oggi alla malga partendo da Villanova - seguendo proprio il sentiero 475 - e non ho avuto problemi a trovare la strada (anche perché ce n'è soltanto una, tutti gli altri bivi sono ben segnalati), il trucco sta nell'attraversare il recinto delle mucche, passando di lì è tutto più chiaro, anche le indicazioni ;-) Comunque magnifico posto, sono rimasta incantata!
RispondiEliminagrazie 1000 !! per fortuna ora tutto è ok!
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