Diga del Vajont: escursione sul Sentiero del Carbone da Erto

Scoprire i luoghi della memoria Vajont tramite escursione trekking che segue il Sentiero del Carbone, tra gli abitati di Erto e Casso, e discesa poi alla diga.


Si tratta di un itinerario di facile/media difficoltà di 9 km, 5H00 di cammino e 570 metri di dislivello complessivo che può essere reso più facile partendo direttamente da Casso ( evitando in questo modo il passaggio sulla pietraia). Ma vediamo le cose con ordine!


Da Longarone seguiamo le indicazioni per la diga del Vajont. La diga di per sé è già in territorio della provincia di Pordenone, durante i fine settimana c'è molta gente che viene ad osservare, fare foto e partecipare alle visite guidate.


diga del vajont sentiero carbone escursione


SI PARTE DA ERTO

Raggiungiamo subito Erto, il punto iniziale della nostra camminata a 775 metri d'altezza, e lasciamo la macchina a fine abitato, poco prima del ristorante Cervo Bianco

 

Nei pressi dell'incrocio tra via della Bruassa e via Zemola inizia il Sentiero del Carbone, Troi del Sciarbon, chiamato così perchè veniva utilizzato dalle donne di Erto per portare il carbone (stivato nelle gerle caricate sulle spalle) da Erto a Longarone.


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Partiamo subito in salita, passiamo accanto alle case isolate della frazione di Forcai e ci immergiamo all'interno del bosco.


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Ad un primo incrocio di sentieri, seguiamo le indicazioni per Casso sentiero 380 e, giunti in questo punto:


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andiamo a sinistra. Il sentiero che va dritto è bloccato dal nastro adesivo , mentre, verso sinistra, sono presenti dei timidi segni CAI sugli alberi ad indicare la corretta direzione.


SENTIERO DEL CARBONE

Ora iniziamo a scendere ripidamente per un centinaio di metri per poi svoltare a destra e proseguire in maniera semi pianeggiante fino a Casso.


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Da questo punto si apre un vasto panorama su quello che rimane del lago del Vajont, su Erto e sul monte Toc.


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PIETRAIA

Il sentiero del Carbone lascia il bosco e attraversa poi un lungo tratto su pietraia. Qui bisogna fare attenzione perchè il tracciato è un po' instabile anche se sempre ben presente. Chi soffre di vertigini può avere qualche problema.


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Rientriamo di nuovo nella vegetazione e poi affrontiamo un altro breve tratto su ghiaione fino a raggiungere di nuovo il bosco con il largo sentiero che conduce a Casso.


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CASSO

Il paese di Casso è caratteristico e singolare, costituito da abitazioni tipicamente in pietra, sviluppate su diversi piani in altezza in modo tale da risparmiare i terreni fertili. I tetti sono rivestiti in lastre di pietra che esprimono saperi locali di raffinata tecnica di lavorazione. 


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Si dice che Casso sia stato miracolato tre volte: prima da una frana della montagna, poi dalla peste del Seicento e poi dall'onda del Vajont. 

 

Già, perchè il paese è stato interessato dal disastro del Vajont dove l'acqua ha lambito le prime case danneggiandone alcune e provocando l'abbandono quasi totale del paese. In totale sono morte solo due persone a Casso, e sembra incredibile visto che i sassi lanciati dall'onda d'urto dell'acqua raggiunsero il paese come una pioggia di meteoriti: se ne possono vedere in Chiesa, uno sotto l'altare, e l'altro è ancora sulle travi del tetto.

 

sentieri diga del vajont

 

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TROI DE LA NONGOLA

Dopo la visita di Casso, proseguiamo la nostra escursione sui luoghi del Vajont, prendendo, ad inizio paese, il sentiero Troi de la Nongola che ci porterà in circa mezz'ora di discesa alla diga del Vajont.


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Il tracciato si snoda prima nel bosco e poi, una volta raggiunto un bar rifugio, continua verso destra lungo la strada provinciale che conduce alla diga.


DIGA DEL VAJONT

Quello che vediamo oggi, alberi e terra a ridosso della diga, non è altro che il materiale franoso che si è staccato dal monte Toc. La frana che si staccò aveva dimensioni gigantesche: con un fronte superiore a 2 chilometri, una larghezza di almeno 500 metri , pari ad una superficie di 2.000 campi di calcio.

 

Lentamente raggiungiamo il piccolo centro visitatori dove vengono organizzate delle visite guidate a pagamento e che permettono, solo con la guida, di camminare sul camminamento.


Siccome abbiamo poco tempo, saltiamo la visita guidata e camminiamo lungo la galleria in direzione Longarone, dove ci sono dei punti panoramici davvero impressionanti.


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Come impressionante fu la forza d'urto della massa franata che creò due ondate che si abbatterono una verso monte e l'altra verso valle. 

Quest'ultima superò lo sbarramento artificiale innalzandosi sopra di esso fino a lambire le case più basse del paese di Casso (dove eravamo prima) e si incanalò nella stretta gola del Vajont, acquistando sempre più velocità ed energia: all'uscita della gola la massa d'acqua alta 70 metri e con una velocità di 96 km/h, si riversò su Longarone radendo al suolo tutto quello che incontrò. 

 

Le vittime di questo tragico disastro, avvenuto in meno di 5 minuti, furono 2018.

Prima di intraprendere il rientro alla macchina, prendiamo il sentiero che si snoda dal parcheggio bus e che conduce ai piedi della diga.


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RIENTRO AD ERTO

Ritorniamo al centro visitatori, leggiamo tutti i cartelli che descrivono quello che è successo su queste montagne e rientriamo ad Erto seguendo lo stesso itinerario dell'andata.

 

Se non volete fare una camminata così lunga potete partire da Casso e poi scendere alla diga tramite il Troi de la Nongola.


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Vedi anche la sezione del blog dedicata al Friuli Venezia Giulia e al TREKKING

32 commenti:

  1. Wow! Posto magnifico Andrea!
    Buon weekend Tesoro!
    Un abbraccio
    Dili
    Nuovo post: http://www.milanotime.net/vintage-pattern-dress/

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  2. Questo articolo mi ha commossa, non esistevo all'epoca del disastro, tuttavia queste catastrofi segnano la popolazione di una nazione per sempre, vedere quelle bandierine con i nomi dei bimbi morti, quel campo con 1910 lapidi, è qualcosa che spezza il cuore anche a distanza di più di 50 anni.
    Grazie Andrea per aver condiviso luoghi incantati, senza farci dimenticare chi non va dimenticato.
    Buon week, a presto.

    Angelica

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  3. Non so perchè...io c'ero in quel periodo ed ho vissuto appieno la tragedia ma non andrei mai qui. Non chiedermi perchè non te lo so dire. Buona fine settimana.

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    1. pure a me non piace di solito visitare i posti delle tragedie, però qui c'è molto di più, c'è tutta una storia di interessi e corruzione di poche persone, alla fine rimaste impunite, contro la natura e contro la popolazione, che deve essere ricordata. per questo il centro visite organizza diverse uscite guidate per non dimenticare.

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  4. E' un posto molto bello se non fosse per la tragedia stata !

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  5. Amazing place!
    Have a nice week-end!
    Gil Zetbase

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  6. posti tristissimi ma che meritano la pena visitare.

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  7. ci sono passata accanto durante un viaggio ma non mi sono fermata, prima o poi devo rimediare per conoscere meglio un pezzo - sebbene triste - di storia
    http://www.audreyinwonderland.it/

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    1. si merita davvero una sosta. la si vede sempre dalla strada statale che porta a cortina

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  8. L'hai visto lo spettacolo di Marco Paolini "Il racconto del Vajont"? E' bellissimo, merita davvero. Se non lo hai visto, lo trovi anche su Youtube.

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  9. Un posto da sogno Andrea.
    Adesso me lo segno per consigliarlo ai miei clienti
    Un bacione
    Maggie Dallospedale Fashion diary - Fashion blog

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  10. Ho fatto un giro anche io per quelle zone e sono rimasta sconvolta. L'incuria e l'interesse dell'uomo sono allucinanti. Non si può e non si deve dimenticare... Un abbraccio

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  11. Indubbiamente una gita molto istruttiva ed interessante ..Ricordo vagamente l'episodio, ma mi ero documentata con qualche notizia e una pellicola fatta discretamente bene su questa immane disgrazia...
    Suggestivo, triste, anche grottesco se vogliamo...pensare a tutte quelle persone morte, a queste disgrazie che si susseguono ora più che mai a dismisura , stringe veramnete il cuore
    Abbraccio forte amico mio!

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  12. Amazing place Andrea !!!


    xx


    http://www.thetrendysurfer.com/

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  13. Servissero a qualcosa queste tragedie...
    Posti meravigliosi, anche se molto tristi.
    A presto :)

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  14. Ciao Andrea, tu hai la capacità di farmi innamorare di questi posti
    un bacione
    Maggie Dallospedale
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